Assicurazione caso morte rischio vita nella cessione del quinto stipendio

La copertura assicurativa della Polizza Rischio Vita

LA CESSIONE DEL QUINTO È ASSICURATA CONTRO IL RISCHIO DI MORTE

L’Assicurazione Rischio Vita di una Cessione del Quinto è un contratto temporaneo caso morte a capitale decrescente (così definito perché il debito residuo si riduce man mano che vengono pagate le rate) e a premio unico iniziale.

Il beneficiario è il Mutuante ossia la Banca: in caso di insolvenza dovuta alla morte del Mutuatario, l’Assicurazione salda l’intero debito residuo all’Istituto Finanziario e non ha diritto di rivalsa sugli eredi.

Questo è molto importante perché così i familiari del Mutuatario risultano così liberati da ogni onere.

All’atto della stipula del contratto, l’assicurato sottoscrive una semplice autocertificazione sul proprio stato di salute in cui conferma di non avere gravi patologie in atto.

Solo nei casi di importi richiesti particolarmente elevati (oltre i 50.000€), di età avanzata del richiedente o in presenza di pensioni di invalidità può essere richiesta la compilazione di un questionario medico (RVM) da parte del medico di base.

Leggi il nostro glossario per comprendere meglio il significato dei termini assicurativi.

Solo nei casi di importi richiesti particolarmente elevati (oltre i 50.000€), di età avanzata del richiedente o in presenza di pensioni di invalidità può essere richiesta la compilazione di un questionario medico (RVM) da parte del medico di base.



Il costo dell’assicurazione caso morte

Il pagamento del Premio Assicurativo viene sostenuto dalla Banca mutuante (che risulta così la parte Contraente).

L’Istituto Finanziario trasferisce il costo così sostenuto sugli interessi o sulle commissioni del contratto che viene quindi compreso nella rata mensile.

Il Premio Assicurativo varia al mutare di alcuni elementi:

  1. Il genere del richiedente (le donne godono di un trattamento più favorevole perché statisticamente hanno un’aspettativa di vita più lunga).
  2. La durata del prestito.
  3. L’età del richiedente.
    Riguardo quest’ultimo punto occorre considerare che la curva di costo ha un andamento esponenziale con l’aumentare dell’età: quasi irrilevante per le persone giovani e molto più oneroso per i pensionati.

Limitazioni o esclusioni delle prestazioni

Spesso si sente dire “tanto le assicurazioni non pagano mai”.

In realtà i casi per cui la Compagnia può rifiutarsi di effettuare il rimborso sono pochi:

  1. Suicidio dell’assicurato nei primi 24 mesi dalla data di stipula
  2. Nel caso di partecipazione dell’assicurato a eventi dolosi che ne hanno causato la morte
  3. Quando risultino importanti elementi di rischio clinico (ad esempio malattie gravi, tumori ecc.) che erano stati sottaciuti nell’autocertificazione al momento della stipula

Quest’ultimo motivo è il più importante: al momento della stipula del contratto di prestito, il debitore rilascia una dichiarazione in cui afferma di essere in buona salute.

Se nei mesi immediatamente successivi si verifica il caso morte, la Compagnia può richiedere un approfondimento medico sui motivi del decesso.

Se vengono rilevate malattie gravi che erano già in essere al momento della stipula e di cui l’Assicurato era a conoscenza, allora la Compagnia può rifiutarsi di effettuare il rimborso.


I vantaggi della Polizza

È importante sottolineare che in caso morte:

  1. Non viene escusso il TFR accantonato presso il Datore di Lavoro o presso il Fondo Pensione integrativo. Il TFRverrà quindi interamente versato ai familiari;
  2. Non vi è diritto di rivalsa sugli eredi che risultano così liberi da ogni obbligazione.
  3. Non vi è un periodo di latenza. La polizza ha effetto immediato, contestuale all’erogazione del prestito.
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