Il Pignoramento del Conto Corrente

Il Pignoramento del Conto Corrente

Pignoramento del conto corrente: come funziona davvero e cosa rischi

Il Pignoramento del conto corrente

Il pignoramento del conto corrente è una delle misure più temute da chi ha un debito non saldato.

Si tratta di una procedura legale attraverso cui un creditore, munito di un titolo esecutivo (come una sentenza, un decreto ingiuntivo o anche un assegno protestato), può ottenere il blocco e il prelievo delle somme presenti sul conto corrente del debitore.

In questo articolo spieghiamo in modo semplice come funziona il pignoramento del conto corrente, cosa può essere bloccato e, soprattutto, quali somme sono protette per legge.

Ricorda di leggere anche la nostra pagina dedicata ai prestiti per pignorati.

Cos’è il pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento del conto corrente è una forma di pignoramento presso terzi, cioè una procedura in cui il creditore agisce non direttamente sul debitore, ma su un soggetto terzo (in questo caso, la banca) che detiene i beni del debitore (cioè il denaro depositato sul conto).

Una volta notificato l’atto di pignoramento alla banca e al debitore, la banca è obbligata a bloccare le somme disponibili sul conto fino all’udienza davanti al giudice, che autorizzerà — se tutto è regolare — il trasferimento delle somme al creditore fino a copertura del debito.

Somme impignorabili: la soglia di protezione per stipendi e pensioni

La legge italiana tutela in parte il debitore quando sul conto corrente vengono accreditati stipendi o pensioni. In particolare, esiste una soglia di impignorabilità: una parte delle somme presenti sul conto non può essere toccata, anche in caso di pignoramento.

Qual è la soglia?

La norma prevede che non si possono pignorare le somme presenti sul conto corrente che siano inferiori a 3 volte l’importo dell’assegno sociale.

Nel 2025, l’assegno sociale è pari a circa 534 euro, quindi:
> 3 volte l’assegno sociale = circa 1.600 €

Come funziona nella pratica?

Ecco un esempio per chiarire il meccanismo:

  • Supponiamo che il conto corrente sia a zero
  • Ti viene accreditato lo stipendio di 2.000 €
  • Nello stesso momento, la banca riceve la notifica di pignoramento

In questo caso, la banca può bloccare solo la parte eccedente la soglia protetta, ovvero:
Totale accreditato: 2.000 €
Soglia protetta: 1.600 €
Importo pignorabile e bloccato: 400 €
Il resto (1.600 €) rimane a tua disposizione e non può essere toccato.

Ma cosa succede il mese successivo?

Un dubbio molto comune riguarda cosa accade nei mesi successivi, quando arrivano altri stipendi.

Riprendendo l’esempio di prima:

Mese successivo: ricevi un nuovo stipendio di 2.000 €

Hai già speso i 1.600 € “protetti” del mese precedente

Sul conto ora ci sono: 2.000 € (nuovo accredito) + 400 € bloccati = 2.400 €

La domanda è: la banca blocca di nuovo parte dello stipendio?

La risposta, fortunatamente, è no (salvo nuove azioni del creditore)

Il pignoramento del conto corrente è un atto “puntuale”, non un blocco continuo.

La banca blocca solo le somme presenti al momento della notifica del pignoramento.

Le somme accreditate in seguito non vengono toccate, a meno che il creditore non avvii un nuovo pignoramento o il giudice autorizzi ulteriori azioni.

Attenzione: questa protezione vale solo per stipendi e pensioni

La soglia di impignorabilità si applica solo se le somme presenti sul conto provengono da:

  • Lavoro dipendente (stipendi)
  • Trattamenti pensionistici

Non si applica a:

  • Bonifici da privati
  • Compensi da lavoro autonomo o partite IVA
  • Risparmi accumulati nel tempo
  • Entrate occasionali

Conclusione

Il pignoramento del conto corrente può sembrare una misura drastica, ma la legge prevede importanti tutele per chi percepisce uno stipendio o una pensione, soprattutto in caso di saldo basso.

Capire come funziona la soglia di protezione e quando il denaro può essere bloccato è fondamentale per affrontare la situazione con maggiore consapevolezza — e magari evitare reazioni eccessive o spese legali non necessarie.

Marco Benetti
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