Prestiti Pensionati Residenti in Messico

Prestiti Pensionati Residenti in Messico

VOGLIA DI CENTRO AMERICA

Il Prestito con Cessione del Quinto per i pensionati residenti in Messico

Se siete appassionati di storia delle popolazioni antiche e vi piacciono i siti archeologici e le sabbie di spiagge incontaminate, il Messico sarà certamente in cima alla vostra lista delle mete da visitare. Può anche darsi che siate tra quelle migliaia di stranieri desiderosi di andarci a vivere.

Il Messico è un grosso stato dell’America Latina, situato al confine meridionale degli Stati Uniti e con una popolazione di circa 130 milioni di abitanti. Aztechi e Maya sono stati i primi abitanti di questa regione. È un’economia emergente mediamente sviluppata, sebbene il costo della vita sia ancora relativamente basso per gli standard occidentali.

Per esempio, per un pasto in un ristorante potreste spendere in media sui 100 pesos, cioè 5 euro al cambio attuale.

Una birra non costa più di una trentina di pesos, cioè circa 1,50 euro.

Anche gli affitti costano relativamente poco: con 7-8.000 pesos al mese (350/400 Euro) si trova un trilocale.

Tuttavia, è bene considerare che, così come in Italia, i prezzi variano da zona in zona e a Città del Messico un bilocale non vi costerebbe meno di 7-800 euro mensili. 

MESSICO, PRO E CONTRO

Siete pensionati italiani e avete voglia di trasferirvi in Messico? Vi forniamo qualche informazione essenziale per comprendere i pro e i contro della vostra scelta.

Abbiamo detto che il costo della vita è più basso che in Italia, anche se non ovunque. Nelle grandi città il costo della vita è vicino a quello italiano.

Un altro aspetto positivo è dato dal clima tropicale ma anche in questo caso bisogna fare attenzione alla zona in cui risiedere. Le zone interne possono risultare fredde in inverno e caldissime d’estate, a causa dei venti provenienti dagli Stati Uniti.

Di sicuro, invece, si mangia bene. I cibi speziati sono una caratteristica della cucina messicana e gli stranieri li trovano generalmente gustosi.

Per noi italiani c’è il fattore linguistico a essere parzialmente di aiuto. In Messico si parla lo spagnolo, che non è l’italiano, ma risulta di facile comprensione e di apprendimento.

LA TASSAZIONE SULLA PENSIONE

Veniamo adesso a un’altra principale preoccupazione dei pensionati italiani in Messico: la tassazione.

Il paese non ha una legislazione di favore per le pensioni estere ma rientra tra i paesi convenzionati con l’Italia contro la doppia imposizione. Questo significa che se vi sarà riconosciuta la residenza fiscale, pagherete le imposte solo al Messico, non anche allo stato italiano.

Ciò vale, tuttavia, solamente per gli assegni erogati dagli enti di previdenza del settore privato.

Gli ex dipendenti pubblici possono evitare la doppia imposizione solo prendendo la cittadinanza del paese in cui si trasferiscono.

Il criterio fondamentale per ottenere la residenza fiscale consiste nel trascorrervi almeno 183 giorni nell’anno solare, non necessariamente consecutivi. Quindi almeno 6 mesi e 1 giorno.

LE TIPOLOGIE DI VISTO

A tale proposito, dovete sapere che il Messico offre tre tipologie di visto:

  • Turistico
  • Residenza temporanea
  • Residenza permanente

Il primo ha validità di 90 giorni, il secondo di 4 anni e il terzo consente di vivere nel paese per sempre.

Quest’ultimo si ottiene dopo avere trascorso almeno 4 anni in Messico o se qui si hanno legami familiari.

Se siete residenti fiscali in Messico, la vostra pensione sarà sottoposta alle aliquote dell’imposta locale sui redditi delle persone fisiche. Esse sono ben undici e progressive: si va dall’1,92% fino a quasi 6.000 pesos (300 euro) al 35% sopra 3 milioni di pesos (150.000 euro).

OK, MA COSA MI CONVIENE?

La domanda, a questo punto, è la seguente: conviene la tassazione messicana o quella italiana? Prendiamo un assegno di 1.500 euro al mese, cioè di 19.500 euro all’anno, tredicesima compresa.

Corrisponderà a circa 390.000 pesos. Sarà sottoposto a sette aliquote e verserete allo stato messicano, senza considerare le eventuali detrazioni spettanti, e pagherà un’imposta di circa 72.500 pesos o 3.625 euro, intorno al 18,6% del reddito totale incassato. In Italia, paghereste meno di 1.500 euro.

Questo significa che la tassazione messicana può convenire perlopiù sugli importi alti, dato che l’aliquota massima risulterà nettamente inferiore al 43% dell’Italia.

RICAPITOLANDO

Se siete residenti fiscali in Messico, la vostra pensione sarà sottoposta alle aliquote dell’imposta locale sui redditi
delle persone fisiche. Esse sono ben undici e progressive: si va dall’1,92% fino a quasi 6.000 pesos (300 euro) al 35% sopra 3 milioni di pesos (150.000 euro). La tassazione messicana risulta favorevole solo sugli importi elevati, su quelli bassi è più alta di quella italiana.

CRIMINALITÀ E CORRUZIONE ALLE STELLE

A parte il discorso strettamente economico, ve ne sono altri che riguardano la qualità della vita.

Il Messico può essere una realtà paradisiaca per chi può permettersi di vivere in posti privilegiati, ma anche un posto difficile per chi non ha tali disponibilità.

La criminalità è altissima e molto violenta. I narcos sono legati ai traffici di droga verso gli Stati Uniti. Le gang seminano spesso il terrore nelle città e il tasso di omicidi è esplosivo, pari a 26,6 ogni 100.000 abitanti. In Italia, è di appena 0,6 e già ci fa paura.

La corruzione tra gli apparati statali è altrettanto elevata, costringendo spesso i cittadini onesti ad attendere tempi lunghi per il disbrigo delle pratiche.

Insomma, all’infuori del circuito turistico vivere in Messico può diventare un’esperienza tutt’altro che piacevole.

LA CESSIONE DEL QUINTO PER LE SPESE INIZIALI

Dovete anche tenere in considerazione che andare e tornare in e dall’Italia ha i suoi costi. Ci sono oltre 10.000 km di distanza con il Messico e ben 15 ore di volo. Specie nelle prime fasi di assestamento, il trasferimento può comportare un esborso importante.

Non tutti i pensionati italiani possono permetterselo. Se non avete liquidità a sufficienza da parte o non volete intaccarla a beneficio di possibili incombenze future, la cessione del quinto della pensione può essere una soluzione ottimale.

E’ un prestito personale, per cui il richiedente non è tenuto a motivare l’uso della liquidità. Può essere rimborsato in 120 rate mensili, ciascuna delle quali di importo massimo pari al 20% dell’assegno, al netto di imposte e contributi. La rata è prelevata mensilmente dalla pensione dall’Ente di Previdenza.

Grazie a queste solide garanzie, la cessione del quinto è accessibile anche ai cattivi pagatori, i quali di solito non riescono ad accedere al credito, in quanto considerati soggetti a rischio.

Per un preventivo in Convenzione INPS, contattateci.

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Stefano Bergamini
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